TRAPIANTO DI TIROIDE “DE NOVO”
Trapianto di tiroide: è possibile impiantare nel paziente tiroidectomizzato una “nuova” ghiandola tiroidea fatta crescere in laboratorio?
Recentemente i media hanno diffuso notizia della possibilità, per ora solo teorica, di impiantare nel paziente tiroidectomizzato, e quindi privo di tiroide, una “nuova” ghiandola tiroidea fatta crescere in laboratorio, partendo da cellule dello stesso paziente. Il trapianto della tiroide permetterebbe al paziente trapiantato non dover assumere la terapia sostitutiva con levotiroxina (Eutirox, Tirosint) per tutta la vita, come avviene attualmente. Chiariamo subito che si tratta di un progetto in fase di studio, ancora nelle fasi iniziali sull’uomo, e quindi attualmente non ancora praticabile nella pratica clinica. Tuttavia, sono in corso studi finalizzati a valutare la realizzabilità del trapianto della tiroide de novo.
In sostanza, alla base del progetto vi sono alcuni studi condotti da Sabine Costagliola, una biotecnologa di origine italiana presso il laboratorio dell’Université Libre di Bruxelles. Questi studi hanno già dimostrato che è possibile trasformare cellule staminali pluripotenti in cellule tiroidee perfettamente funzionanti. Queste cellule, trapiantate in topi privi della tiroide, sono state in grado di produrre ormoni in quantità sufficiente da evitare l’insorgenza di ipotiroidismo.
Ovviamente, se questo sia valido anche per l’uomo, è ancora presto per affermarlo. Ma la possibilità di riprodurre la tiroide partendo da cellule dello stesso soggetto comporta, potenzialmente, indubbi vantaggi in termini di compatibilità, di assenza di rigetto, di quantità di farmaci da somministrare. Per questo, sono in corso collaborazioni tra l’Università di Bruxelles e l’Università Cattolica di Roma finalizzate a valutare anche l’applicabilità tecnica della scoperta, in quanto una volta ricreata, la “nuova” ghiandola tiroidea, va impiantata chirurgicamente nel collo del paziente. E come comprensibile, per questo passaggio, ci vuole una stretta collaborazione tra la bioingegneria e la chirurgia.
Ogni anno, in Italia, oltre 40mila pazienti vengono sottoposti ad intervento sulla tiroide (il 30% circa per tumore tiroideo) che comporta l’asportazione chirurgica della ghiandola. Questi dati evidenziano in modo inequivocabile le potenzialità dello studio.
Ovviamente, per ottenere una tiroide “ibrida” ci vorrà del tempo.
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Dott. Massimiliano Andrioli
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
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Bibliografia
– New model systems to illuminate thyroid organogenesis. Part I: an update on the zebrafish toolbox. Opitz R, Antonica F, Costagliola S. Eur Thyroid J. 2013 Dec;2(4):229-42. doi: 10.1159/000357079. Epub 2013 Dec 3. Review.
– Generation of functional thyroid from embryonic stem cells. Antonica F, Kasprzyk DF, Opitz R, Iacovino M, Liao XH, Dumitrescu AM, Refetoff S, Peremans K, Manto M, Kyba M, Costagliola S. Nature. 2012 Nov 1;491(7422):66-71. doi: 10.1038/nature11525. Epub 2012 Oct 10.
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2014