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RADIOGRAFIA DEL POLSO PER ETA’ OSSEA

RADIOGRAFIA DEL POLSO PER ETA’ OSSEA

La radiografia del polso per la valutazione dell’età ossea è un esame molto richiesto, a volte anche inutilmente, in ambito auxologico. Ma vediamo di comprendere bene a cosa serve.
Accade frequentemente che un genitore voglia valutare la corretta crescita del proprio figlio per escludere problematiche come la bassa statura (ipostaturismo) ed il deficit di GH.
Questo tipo valutazione viene effettuata solitamente da un medico specializato (endocrinologo o pediatra) attraverso una visita auxologica. (prenota una valutazione auxologica)

LA RADIOGRAFIA DEL POLSO

Un esame molto richiesto in ambito auxologico è, sicuramente, la radiografia del polso per la valutazione dell’età ossea. Vediamo in cosa consiste esattamente.
Sappiamo che ogni bambino ha un suo “fisiologico” processo di accrescimento. Vi sono bambini che maturano più precocemente ed altri che maturano più lentamente. Per misurare il grado di maturazione biologica di un bambino o anche per individuare eventuali patologie dell’accrescimento (come ipostaturismo, deficit di GH, pubertà precoce o pubertà ritardata) è possibile usare degli indicatori di maturazione biologica. Alcuni di questi (età staturale, età psicologica, età dentale) sono scarsamente utilizzabili nella pratica clinica in quanto risentono di fattori ambientali, nutrizionali, genetici nonchè culturali e sociali che ne rendono impossibile un impiego routinario. Invece, un indicatore affidabile (e quindi molto utilizzato) di maturazione biologica è sicuramente l’età ossea.
La maturità scheletrica, infatti, può essere considerata una buona misura di quanto le ossa di un certo distretto siano progredite nel processo di maturazione, mediante la valutazione della loro forma e della loro posizione rispetto alle ossa contigue. E questa valutazione può essere effettuata attraverso una comune radiografia. Tutti i segmenti ossei iniziano la loro maturazione prima come centro di ossificazione primario, per poi passare, attraverso diversi stadi di ingrandimento e rimodellamento, alla forma definitiva. Le ossa lunghe, presentano più centri di maturazione (epifisi) che maturano indipendentemente dal centro di maturazione principale e raggiungono la forma definitiva attraverso la fusione delle epifisi con la metafisi dell’osso stesso.
Questo processo di maturazione può essere chiaramente oggettivato con una radiografia ossea. Infatti, i centri di ossificazione presentanno aspetti radiologici diversi nei diversi stati maturativi, e questi aspetti morfologici possono essere utilizzati come indicatori specifici delle singole tappe maturative. Va chiarito che queste modificazioni rappresentano un processo continuo di sviluppo e non delle tappe chiaramente distinte, ma la loro valutazione può essere utilizzata come indicatore di specifiche fasi di sviluppo.
In teoria, quindi, qualsiasi osso potrebbe essere utilizzato a questo fine, ma in pratica le ossa della mano e del polso sono la parte più idonea alla valutazione della maturità scheletrica, in quanto contengono un elevato numero di ossa corte (carpo) e lunghe (falangi) e per la semplicità di esecuzione della radiografia di una mano.

METODI PER LA DETERMINAZIONE DELL’ETA’ OSSEA

I principali metodi impiegati al mondo per la determinazione dell’età ossea, usano gli stessi indicatori di maturità (cioè i segmenti ossei – nuclei di ossificazione – delle ossa di radio, ulna, carpo, ossa metacarpali e falangi). Questi metodi sono: il metodo di Greulich e Pyle (G&P) (e sue successive edizioni del 1950 e 1959) (elaborato negli USA) e il metodo di Tanner e Whitehouse (TW) (e sue successive edizioni TW1, TW2 e TW3) (elaborato in UK).
Questi due metodi sono disponibili sottoforma di atlanti da utilizzare nella pratica clinica. Nell’atlante è spiegato anche la modalità corretta di esecuzione della radiografia in termini di posizione della mano e distanza dalla fonte di raggi.

Una domanda frequente è: a quale mano deve essere eseguita la radiografia?

La risposta è: la mano sinistra. Infatti, per convenzione, gli indicatori sono stati studiati (e validati) sulla mano sinistra. La scelta della mano sinistra, quindi, è dovuta al fatto che, al tempo dell’elaborazione di questi metodi (anni 1920-50 per G&P; anni 1950-70 per TW) molti ragazzi ancora lavoravano nelle fabbriche e la mano sinistra era quella che meno frequentemente subiva traumi o incidenti. Anche se la situazione attuale dei nostri bambini è cambiata, visto che questi metodi sono stati validati sulla mano sinistra sarebbe preferibile eseguire la radiografia del polso sempre a sinistra. Quindi non ha alcun senso studiare la mano meno “usata” (ad esempio la mano destra nei mancini).
Ciascun metodo, comunque, dovrebbe essere utilizzato seguendo attentamente le istruzioni in esso contenute. Ora vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei due metodi più usati.

Metodo G&P

Una corretta valutazione dell’età ossea con il metodo G&P prevede:
1. confronto della radiografia del soggetto in esame con lo standard dello stesso genere e dell’età cronologica più vicina;
2. confronto della radiografia con gli standard adiacenti;
3. scelta dello standard più simile alla radiografia in esame;
4. valutazione di ciascun segmento osseo in sequenza ordinata, attribuendo ai singoli segmenti l’età ossea corrispondente, secondo le istruzioni contenute nel testo dell’atlante;
5. attribuzione dell’età ossea corrispondente (o estrapolazione di una intermedia tra le due più somiglianti).

Tuttavia, questa metodica, successivamente ulteriormente perfezionata, prevede tempi di valutazione piuttosto lunghi e ciò ne mina, in sostanza, l’attendibilità clinica in quanto, spesso, una radiografia ossea con il metodo G&P finisce per essere valutata frettolosamente, per semplice confronto tra la radiografia del soggetto in esame e quella più simile dell’atlante, portando potenzialmente ad errori di valutazione.

Metodo TW

Con il metodo TW, invece, si valutano le immagini di singoli segmenti ossei (anzichè della mano e polso per intero). Questo per evitare la variabilità inter-operatore. Questo metodo attribuisce un punteggio numerico a 20 segmenti ossei scelti tra i nuclei di ossificazione delle epifisi distali di radio e ulna, delle ossa metacarpali e delle falangi (13 segmenti) più 7 ossa del carpo. Il sistema è più complesso rispetto al metodo G&P e richide una discreta esperienza del medico valutatore. Nell’atlante, oltre alle immagini radiologiche del segmento in esame sono presenti delle rappresentazione grafiche (disegni) degli indicatori di maturità di ciascun osso e di ciascuno stadio. La somma dei punteggi attribuiti a ciascun segmento, va ricercata in una tabella riassuntiva finale ed indicherà l’età ossea del soggetto in esame.
Mentre nella versione TW1 il punteggio derivava dalla valutazione di tutte le 20 ossa selezionate dal metodo, nell’aggiornamento TW2 vengono distinte 3 diverse modalità: punteggio 20 ossa (come nel TW1), punteggio RUS (radio, ulna e ossa metacarpali e falangee) e CARPAL, limitato alle sole ossa del carpo. L’ultima versione (TW3), infine, considera le sole ossa RUS ma è valutata con un software informatico.

Esistono, infine, anche altri metodi di lettura dell’età ossea (come il metodo FELS), che risultano tuttavia più complessi e di difficile applicabilità clinica.
E’ chiaro che, siccome si tratta di una valutazione particolare, sarebbe auspicabile che il medico deputato alla valutazione dell’età ossea sia un operatore esperto in questo tipo di indagine. (prenota una valutazione auxologica)
Infine si ricorda che la valutazione dell’età ossea, è solo uno dei parametri da prendere in considerazione nella valutazione della crescita di un bambino.
Oltre a questa, infatti, variabili anmnestiche, cliniche ed auxologiche sono fondamentali per formulare un giudizio complessivo sulla crescita del soggetto in esame che non può mai prescindere da una visita auxologica con un medico specializzato in questo ambito.
Quindi, il messaggio finale per i genitori è: non precipitarsi a fare una radiografia del polso al proprio figlio prima di una valutazione auxologica, perchè potrebbe non essere necessaria, evitando l’esposizione del figlio a radiazioni inutili.

Prenota una visita specialistica auxologica sull’argomento.

Dott. Massimiliano Andrioli
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio

Centro EndocrinologiaOggi, Roma
viale Somalia 33A, Roma
tel/fax 0686391386
cell 3337831426
Studio EndocrinologiaOggi, Lecce
via Ruffano 4, Casarano (Lecce)
tel/fax 0686391386
cell 3337831426

 

Bibliografia

– Greulich WW, Pyle SI. Radiographic atlas of skeletal development of the hand and wrist. 2nd Ed, Stanford University Press, Stanford, California, 1959.
– Roche AF. The measurement of skeletal maturation. In: Johnston FE, Roche AF, Susanne C, Eds. Human physical growth and maturation. Plenum Press, New York 1979.
– Tanner JM. Foetus into man. 2nd Ed, Castlemead Publications, Ware, UK, 1989.
– Tanner JM, Whitehouse RH, Marshall WA, et al. Assessment of skeletal maturity and prediction of adult height. 2nd Ed, Academic Press, London, 1983.
– Tanner JM, Healy M, Goldstein H, et al. Assessment of skeletal maturity and prediction of adult height (TW3 Method), 3rd Ed, WB Saunders, Harcourt Publishers Ltd, London, 2001.
– Endowiki, F. Buzzi, 2015.

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